Buongiorno ragazzuoli/e!
Lunedì parto, quindi, vi lascio con questa recensione in edizione limitata, tre in uno!, sulla Trilogia delle Gemme, composta da Red, Blue e Green di Kerstin Gier, pubblicati a partire dal 2011 in Italia dalla casa editrice Corbaccio. E gira, è l'ora delle Mary Sue!
Riassunto della trama:
Gwendolyn Shepherd vive in una famiglia nobile e facoltosa,
nella quale si tramanda il gene che permette di viaggiare nel tempo. La ragazza
aspetta, come del resto tutti gli altri, il primo salto nel tempo della sua perfetta
cugina Charlotte, quando invece è lei a ritrovarsi nel passato. La sua famiglia
viene così a sapere che ogni previsione precedentemente fatta si è dimostrata
sbagliata e che la dodicesima viaggiatrice è in realtà Gwendolyn. La ragazza
viene così iniziata alla “setta” segreta dei Guardiani, la cui sede si trova a
Temple, che si occupa di proteggere i dodici viaggiatori. Nati ognuno in
un'epoca diversa, la missione dei viaggiatori è completare il cronografo, (una
specie di grosso orologio) che permette di gestire i salti nel tempo, con il
sangue di tutti e dodici. Tra i viaggiatori, Gwen conosce l’ affascinante
Gideon de Villiers, che le rapisce il cuore fin dall'inizio proprio per la sua
bellezza. Poiché Gwen è l'ultima viaggiatrice, il suo sangue dovrebbe chiudere
il cerchio magico il cui completamento rappresenta un mistero ancora irrisolto;
secondo gli scritti del Conte di Saint Germain ciò porterà alla creazione della
pietra filosofale e salverà l’umanità dalle malattie e dalla morte. Tuttavia la
coppia di viaggiatori che ha preceduto Gwendolyn e Gideon, Lucy Montrose e Paul
de Villiers, ha rubato il primo cronografo, completo del sangue di tutti i
viaggiatori a loro precedenti, rifugiandosi nel passato per impedire la
chiusura del cerchio.
Quindi ai nostri eroi viene lasciato il compito di
completare il secondo cronografo con il sangue dei quattro viaggiatori
mancanti, tra i quali ci sono anche Lucy e Paul.
Ma chi è il “cattivo” della situazione? Il Conte, di cui Gwendolyn, messa in allerta dalla madre Grace,
non si fida? O, come tutti sostengono, i fidanzatini Paul e Lucy?
Recensione:
Ma come, direte voi, tutta la trama di una trilogia in poche
righe?
Beh, rispondo io, questa è la trama del primo libro, ma è
anche il riassunto “di rito” che si trova dietro ogni benedetta copertina. Se
la storia va avanti, perché lasciano pressochè sempre lo stesso riassunto,
limitandosi a cambiare l’ordine delle parole?
Ma lasciamo perdere il mio odio per gli pseudo-riassunti,
va, e concentriamoci.
Detta così, la storia sembra abbastanza leggera e fattibile,
i viaggi nel tempo, l’amore, le avventure, la cuginetta blutta e cattiva nata apposta per rovinare l’esistenza alla
poooovera protagonista, l’unica in tutta la famiglia ad avere i capelli neri
invece che rossi (e gli occhi azzurri,
eh!). Inoltre, nonostante sia tinta cadavere, ogni tre per due qualcuno le fa
un complimento. Ma che strano, sembra una Mry Sue mora...
E invece no.
I primi due libri, per me, sono stati un’agonia: troppo,
troppo lenti! Sarà stato che nel frattempo leggevo anche “Artemis Fowl: l’incidente
artico” di Eoin Colfer, che è frizzante e adrenalinico, ma di ‘sti due, a mio
parere, se ne poteva fare benissimo uno.
Red: per dire alla
propria famiglia “Ragazzi, guardate che nel tempo sono io a saltare come un
canguro, non l’altra!” un terzo del libro. Per le spiegazioni sulla loggia eccetera
eccetera, un altro 1/3, e per preparare!
due benedettissimi viaggi nel tempo, il restante. Per tutto il resto, c’è
MasterCard…
Ah, i salti veri e propri durano pochino, in confronto a
tutto il resto.
Blue: per tentare di liberarsi del demone-doccione
Xemerius, tra una cosa e l’altra, quasi 16 pagine. Contate. Il resto, tutte
romanticherie da voltastomaco. Vi dico solo questo…
Green: dopo averci abituati a cotanta
lentezza, un “Via subito, devo iniziare un’altra trilogia sulle porte*, eh! Non
ho mica tempo da perdere, eh!” (Tradotto: tutto molto più veloce e un po’ più incasinato).
Non dico che sia tutto un male, i viaggi nel tempo sono particolareggiati e molto curati, però certe cose sono da schiaffarsi una mano sul viso/prendere a
testate il muro/andare dall’Autrice e prenderla ad astucciate (?).
Il professor Whitman, considerato lo strafigo più figo da
tutti, osannato come “troppo bello per essere un’insegnante” e pure presunto
modello….paragonato ad uno scoiattolo da Leslie.
Gwen, da brava Mary Sue mora, legge tantissimo ma Charlotte
non le crede, e allora ecco che ci presenta un metodo infallibile per “far
vedere al mondo che leggo” : sciorinare liste interminabili di nomi astrusi
(cit. da Blue : …più il nome dell’autore suona
esotico e straniero, meglio è!) e mettersi a filosofeggiare su libri di cui
magari non ha mai visto neanche la
copertina.
Poi, aspettate! Per fare vedere che lei è una come noi, è l’eroina
di tutti i giorni e bla-bla-bla, viene sempre presa in giro e viene considerata
pazza.
Ci credo io, se ad ogni pranzo a scuola tuffi la cravatta
della divisa in un cibo/bevanda random o ti spiaccichi qualcosa addosso e se ti
metti a parlare cogli spettri!
Sì, perché lei da quando è nata ha sempre visto e potuto
parlare con spettri e demoni-doccioni, e non ha mai cercato di nasconderlo
(come detto, parla col fantasma della scuola, invisibile a tutti gli altri,
quando c’è un sacco di gente in giro.), quando le dicono “Hai il potere del
corvo” lei non ci pensa neppure! E’ Leslie, la sua migliore amica, a dirglielo dopo
un pezzo nel secondo libro!
In definitiva, il colpo di scena è uno solo alla fine, per
il resto era un po’ prevedibile, l’autrice ha seminato un po’ troppi indizi
secondo me.
Credo che i personaggi secondari (Non quelli della loggia, sono dei polpettoni!) siano quelli migliori;
Xemerius (oh, grazie, grazie, grazie di esistere!) Leslie (secondo me, avrebbe
meritato di essere lei la protagonista) il maggiordomo Mr Bernhard (Ciò
dimostra che il colpevole non è sempre il maggiordomo!), Madame Rossini, la
costumista (che anche se si spaccia per francese, per me è italiana U.U) e i
compagni di classe Cynthia e Gordon che sinceramente trovo simpatici.
In definitiva: no, non mi è piaciuto per niente, ma ormai
che l’avevo iniziato ho deciso di finirlo.
Mai più!
*Sì, la sua nuova opera (sempre 3 volumi, a che ho sentito
dire) è Silver, sui sogni e sulle porte.
No, non fate domande, è meglio.