Note : prima che qualcuno protesti, ci tengo a
sottolinearlo :
io
sono
un’appassionata de ‘Lo Hobbit’, adoro sia Tolkien che il regista Peter
Jackson, ma, in questa recensione, mi sono permessa di mettere in risalto il
lato più comico del film. Non me ne vogliate male, è solo per sdrammatizzare!
Detto ciò, ecco la mia recensione, come sempre divisa in due
parti. In rosso, i miei commenti di cui si poteva benissimo fare a meno,
poi la recensione vera & propria.
Ah, un’ultima cosa…spoiler, tanti spoiler! Se dovete ancora vedere il filme
non volete rovinarvi la sorpresa, saltate la prima parte (La trama)!
La trama
Il film inizia con un flashback in cui Gandalf parla con Thorin, e lo convince a partire per riscattare la
città sotto la Montagna.
12 mesi dopo (subito dopo gli eventi del primo film), Bilbo,
accompagnato da Gandalf e da tutta l’allegra brigata dei 13 nani guidata da
Thorin, sta ancora cercando di sfuggire al gruppo di orchi capitanati da Azog.
Messi alle strette,
Gandalf ordina alla compagnia di
rifugiarsi in una casa al confine delle Terre Selvagge, tacendo però sul fatto
che essa è abitata da Beorn, l’ultimo muta-pelle, fino all’ultimo secondo,
quando vengono quasi sbranati dal
padrone di casa, a quanto pare non molto contento di avere ospiti.
E meno male che quello è
‘un luogo sicuro’ !
Beorn, tornato in forma umana; dice di odiare i
nani, ma di odiare di più gli orchi, quindi decide di aiutare la compagnia a
fuggire da Azog.
Il gruppo raggiunge il limitare di Bosco Atro, e Gandalf si
ricorda improvvisamente del "Negromante" di Dol Guldur : infatti,
deve scoprire chi caspita è prima della
fine del film, o sarà licenziato e sostituito da Silente.
Sotto questa terribile minaccia, Gandalf abbandona in fretta e furia la compagnia,
con la promessa di raggiungerla sulla soglia della Montagna Solitaria Certo, come no….
Prima di partire, lo
stregone ricorda al gruppo di non
lasciare mai il sentiero nella foresta, o sarà la fine, e Bilbo e i 13 nani si
avventurano nella foresta. Ma, purtroppo, avendo dimenticato di controllare il
meteo, trovano un nebbione che neanche qui in Val Padana, e manco a dirlo, si
perdono.
Come se non bastasse, la compagnia è attaccata ed
imprigionata da un gruppo di ragni giganti.
Bilbo, grazie all’ Anello,
riesce a liberarsi dalle ragnatele, a
uccidere alcuni ragni per mezzo di Pungolo, la sua spada, e a liberare i
compagni. Finalmente i nostri
eroi potranno riprendere il cammino, raggiungere Smaug e farsi arrostire per
bene….e
invece no!
Con un’entrata in scena degna di Indiana Jones, arriva Legolas, più di una decina di altri elfi
e Tauriel (un’ elfa inventata per il film). In quattro e quattr’ otto i nani
vengono imprigionati nelle celle sotterranee del palazzo del re. Bilbo utilizza nuovamente l'anello e riesce ad intrufolarsi
anch'egli nel regno di Thranduil. Quest'ultimo offre il suo aiuto a Thorin, in
cambio di alcune gemme presenti nella montagna, ma quello rifiuta e ai nani si
prospetta un’amena vacanza di 10 000
anni nelle celle sotterranee del castello.
Nel frattempo, a Dol Guldur,
Azog, non potendo allontanarsi dalla fortezza causa ordini del Grande
Capo, manda Bolg ad ammazzare Thorin e
dei suoi compagni.
Durante la prigionia, il nano Kìli e l’elfa Tauriel ‘fanno
amicizia’, (ovvero si prendono una maxi-cotta l’uno per l’altra) e Bilbo, finalmente, si rende utile trovando il modo di
liberarli tutti: fuggire per mezzo di alcuni barili buttandosi giù per il fiume. Ma che bell’idea…
Bloccati da una chiusa, i nostri stanno per prenderle di
santa ragione dagli elfi, quando Bolg e i suoi
si intromettono, sostenendo di avere la precedenza in quanto li stanno
seguendo da mezzo film. Ovviamente gli elfi non sono d’accordo, e scoppia una
mega rissa lungo il fiume. Legolas e Tauriel riescono a catturare
catturare uno degli orchi, mentre Bilbo e i
nani tagliano la corda giù per il fiume, non prima però che Kìli abbia il suo
momento di gloria facendosi infilzare da una freccia avvelenata, da parte degli
orchi, sotto gli occhi della sua bella.
Mentre è intento a riposarsi, il gruppo viene beccato da
Bard, un contrabbandiere di Pontelagolungo. Questo, dopo averli ‘spennati’
ben bene, accetta di trasportarli fino a
Esgaroth, la città sul lago, e di fornire loro cibo e armi.
Gandalf, accompagnato da Radagast il Bruno, giunge nelle
tombe dei Nove Nazgûl, e le trova vuote: essi sono stati chiamati di urgenza a Dol Guldur.
Arrivata in città, la compagnia scopre che Bard è il
discendente di Girion, un tizio che tentò di colpire il drago con l'unica cosa
che potesse scalfirlo, ovvero alcune frecce nere. Queste frecce non ferirono il
drago, ma riuscirono a rimuovere un piccolo pezzo della sua corazza, rendendolo
vulnerabile. Grazie
tante, i nani sono stati arrostiti lo stesso!
Ora, la grande balestra di Girion è posta su un campanile di
Pontelagolungo. Mentre cercano di rubare alcune armi di ferro dall’ armeria
della città, i nani vengono catturati e portati dal Governatore, e Thorin, per
farsi liberare, promette al popolo grandi ricchezze, nel caso riescano ad
uccidere il drago. In quel momento Bard,
finalmente, ha l’illuminazione : è
Thorin Scudodiquercia!
Perché di Thorin ce ne son così tanti, in giro…
Tenta di ricordare al Governatore che se i nani falliscono,
rischiano di schiattare tutti, ma viene ignorato.
Nel mentre, Thranduil interroga e poi uccide l'orco
catturato, poi decide di isolare il regno degli elfi per evitare problemi. Tauriel, temendo per la sorte di Kìli, lo dicevo io che sotto c’era del tenero, disubbidisce
agli ordini e abbandona il Reame Boscoso in compagnia di Legolas, innamorato di
lei.
Intanto a Dol Guldur, Gandalf manda Radagast da
Galadriel e combatte contro il Negromante, avendo la peggio e venendo
imprigionato in una gabbietta per canarini.
Kìli e altri quattro
rimangono a Pontelagolungo, mentre Bilbo, Thorin e gli altri giungono alla porta segreta sulla montagna
proprio nel Dì di Durin, aprono la porta
segreta ed entrano nella montagna. Thorin incarica Bilbo di trovare
l'Arkengemma.

Com’è ovvio, Bilbo si avventura nella sala del tesoro di
Erebor e nel giro di tre secondi e mezzo sveglia il drago Smaug, che lo
riconosce come ladro e intende mangiarselo ben arrostito.
Avvertendo l'ira del drago, Thorin e i nani
decidono di accorrere in aiuto di Bilbo, il quale ha trovato l'Arkengemma, ma
non è chiaro se l'abbia presa o meno.
A Pontelagolungo Bard
recupera una delle frecce nere e si dirige verso la balestra, con l'intento di
eliminare Smaug, ma viene beccato dalle guardie
del Governatore e incarcerato. In quella, Bolg e i suoi orchi arrivano a far casino, ma vengono usati
come puntaspilli da Legolas e Tauriel,
che cura Kìli per mezzo di un erba chiamata "Foglia di Re". Legolas intanto combatte contro Bolg, che,
dopo un breve scontro, si da alla fuga inseguito dall' incazzatissimo elfo, che
le ha prese di santa ragione e vuole
vendicarsi.
Ed ora, la recensione vera e propria!
Allora, da dove comincio? Dall’inizio,
magari…
I paesaggi : tutte le scene all’aperto sono state girate in
Nuova Zelanda, quindi spazio a montagne maestose, boschi inquietanti, fiumi e
cascate scintillanti…il tutto esaltato da inquadrature perfette.
Quei luoghi sono a dir poco fantastici; sembra davvero di
essere nelle Terre Selvagge, e sono ‘amalgamati’ davvero bene con gli sfondi
realizzati al computer : memorabile il palazzo di Thranduil, come anche le
gallerie sotterranee dei nani.
Smaug incarna la generale idea di 'drago', un
bestione squamoso con ali, in grado di sputare fuoco, a cui però è stata aggiunta una fredda intelligenza umana :
questo lo rende un’ avversario ben più temibile di un qualsiasi wiwern mosso
solo dall’istinto animale.
Epica la scena in cui, volando a spirale, si leva di dosso
tutto l’oro di cui è stato ricoperto : a mio parere, il film merita di essere
visto anche solo per questa scena, e per le parole seguenti, ‘Io sono Fuoco, io
sono Morte’. Ha un debole per le entrate in scena/frasi ad effetto…
Poi : tutti si
lamentano di Tauriel perché è un nuovo personaggio, inventato di sana pianta
per il film. Sinceramente, non mi sembra giusto.
Insomma, ragionateci : tre ore di film senza neanche uno
straccio di personaggio femminile mi sembrano un po’ troppe, un ‘tocco di donna’
ci vuole, diamine!
In fin dei conti, non mi pare un personaggio così fuori dal
mondo di Tolkien: nome elfico con un significato ( figlia di Bosco Atro), non
campato in aria; brava a combattere ma non troppo, un carattere deciso e quasi
umano, con la sua testardaggine e impulsività.
Anzi, da quando ha dimostrato di essere più interessata a
Kili che a Legolas mi sta quasi simpatica…si vede tanto che mi piace Legolas, vero?
Due parole anche per questa parentesi beutifulliana : Lui,
Lei & il Nano.

A
Legolas piace
Tauriel, ma a lei piace Kili, che ricambia…non ricordano un po’ Romeo e
Giulietta? Un’ amore impossibile, due popoli in guerra, gente che quasi schiatta…
Io faccio il tifo per questa nuova coppia, che mi sembra diversa dalle solite storie standart, e mi piacerebbe vederla 'funzionare' , anche se, al momento, è molto
difficile perché i loro popoli si odiano da millenni.
Comunque, la speranza è l’ultima a morire, no? *Una freccia
avvelenata colpisce Speranza*
Lo sapevo, non avrei dovuto dirlo…comunque sia, al prossimo
film e
alla prossima recensione!