Trama :
Il 9 ottobre 1963, al confine tra Veneto e Friuli-Venezia
Giulia, poco dopo le dieci e mezzo di sera 260 milioni di metri cubi di roccia
si staccano dal Monte Toc e precipitano nel bacino artificiale della diga del
Vajont, provocando un’onda gigantesca che scavalca la struttura e travolge i
paesi di Erto, Frassen, San Martino, Col di Spesse, Patata, Il Cristo, Casso,
Pineda, Longarone, Codissago, Castellavazzo, Villanuova, Pirago, Faè e Rivalta.
I morti sono quasi duemila, pochissimi i feriti. A 50 anni di distanza, la
ricostruzione di una delle tragedie più annunciate e denunciate della storia
italiana: il genocidio di un’intera comunità, provocato dalla mano criminale di
una classe industriale senza scrupoli e da uno Stato incapace di difendere il
territorio e i suoi cittadini.
E’ un fumetto, d’accordo, ma è talmente realistico e l’argomento
è così serio, reale e drammatico che
dopo poche pagine quasi lo si dimentica.
E’ disegnato con uno stile pulito e preciso che garantisce ad ogni personaggio il suo viso e le sue espressioni; ed è molto curato. La scelta del bianco e
nero contribuisce a dargli un-non-so-che di elegante ma allo stesso tempo drammatico, e i dialoghi sono il più vicini possibile alla realtà.
Inoltre, in appendice, ci sono alcune pagine di approfondimento : le date del disastro e alcune informazioni sull' Autore.
Io personalmente ho trovato interessante questo fumetto, ti avvicina al disastro del Vajont da un'ottica diversa dai soliti libri/film/documentari, ma rispettando comunque la crudeltà dei dirigenti della Sade e la paura degli abitanti, fino al disastro finale.
Inoltre, in appendice, ci sono alcune pagine di approfondimento : le date del disastro e alcune informazioni sull' Autore.
Io personalmente ho trovato interessante questo fumetto, ti avvicina al disastro del Vajont da un'ottica diversa dai soliti libri/film/documentari, ma rispettando comunque la crudeltà dei dirigenti della Sade e la paura degli abitanti, fino al disastro finale.
Gli autori
Francesco Niccolini
(testi) ha realizzato Il Milione,
Parlamento chimico, il Teatro civico, La guerra grande dell’Arno e ITIS
Galileo. Ha scritto testi per molti attori del teatro italiano, e da alcuni
anni, insieme a un giovane narratore brindisino, Luigi D’Elia, sta lavorando
affinché i loro spettacoli generino un bosco in una terra confiscata alla
mafia, nel quartiere Paradiso di Brindisi: questo è diventato il Bosco in
Paradiso. Con BeccoGiallo ha già pubblicato ‘Enrico Mattei. Vita, disavventure
e morte di un cavaliere solitario’ (2012). Ha pubblicato anche con Einaudi,
Manni, Scienza Express e Titivillus.
Duccio Boscoli (disegni)
è nato a Ferrara, dopo il diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di
Bologna e al Conservatorio di Musica di Bologna, si trasferisce a Milano, dove
vive e lavora.
Red Eyes
Red Eyes
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