martedì 30 settembre 2014

What?

Ciao gente, eccomi qui di sfuggita con il nostro beneamato What?
E allora andiamo, che il tempo è poco e le cose da fare sono tante!

Cosa ho letto in questo mese?


 











Cosa sto leggendo? 




Cosa leggerò in futuro? 



                                                                    


















venerdì 26 settembre 2014

Unmei no akai ito



Ciao, penso che un' altra  leggenda non faccia  male e se si tratta della mia preferita è ancora meglio.
Quindi iniziamo:
Una delle mie leggende preferite è la leggenda de "Il filo rosso del destino" (運 命 の 赤 い 糸 Unmei no akai ito), anche se originariamente cinese ha iniziato a fare parte della cultura giapponese famosa grazie a manga, anime e dorama.

Legato al nostro mignolo della mano sinistra c'è un filo rosso, sottile e invisibile, che unisce due anime gemelle dalla nascita. Queste due persone sono destinate ad incontrarsi, non importa il tempo, le circostanze e la distanza; è anche possibile aver davanti a sè la questa persona, ma non riconoscerla, forse troppo diversa da noi, ma il destino è il destino e decide per noi, anche se ogni tanto cerchiamo di cambiarlo.
La leggenda:
Wei era un uomo che, rimasto orfano di entrambi i genitori in tenera età, desiderava sposarsi e avere una grande famiglia; nonostante i suoi sforzi era giunto all'età adulta senza essere riuscito a trovare una donna che volesse diventare sua moglie.
Durante un viaggio Wei incontrò, sui gradini di un tempio, un anziano appoggiato con la schiena a un sacco che stava consultando un libro. Wei chiese all'uomo cosa stesse leggendo; l'anziano rispose di essere il Dio dei matrimoni e, dopo aver guardato il libro, disse a Wei che sua moglie ora era una bimba di tre anni e che avrebbe dovuto attendere altri quattordici anni prima di conoscerla. Wei, deluso dalla risposta, chiese cosa contenesse il sacco; l'uomo rispose che lì dentro c'era del filo rosso che serviva per legare i piedi di mariti e mogli. Quel filo è invisibile e impossibile da tagliare, per cui una volta che due persone sono legate tra loro saranno destinate a sposarsi indipendentemente dai loro comportamenti o dagli eventi che vivranno. Queste parole non convinsero Wei che, per sentirsi libero di scegliere da solo la donna da sposare, ordinò al suo servo di uccidere la bambina destinata a diventare sua moglie. Il servo pugnalò la bambina ma non la uccise: riuscì soltanto a ferirla alla testa e Wei, dopo quegli eventi, continuò la sua solita vita alla ricerca della moglie.

Quattordici anni dopo Wei, ancora celibe, conobbe una bellissima ragazza diciassettenne proveniente da una famiglia agiata e si sposò con lei. La ragazza portava sempre una pezzuola sulla fronte e Wei, dopo molti anni, le chiese per quale motivo non se la togliesse nemmeno per lavarsi. La donna, in lacrime, raccontò che quando aveva tre anni fu accoltellata da un uomo e che le rimase una cicatrice sulla fronte; per vergogna la nascondeva con la pezzuola. A quelle parole Wei l'amò ancora di più e vissero sereni e felici.

Ecco alcuni riferimenti della leggenda all'interno di opere:

Anime:
Il dorama Akai Ito
  • Detective Conan: nel primo lungometraggio (Fino alla fine del tempo), Ran doveva disinnescare una bomba e la decisione era tra un filo rosso e uno blu, lei sceglierà  quello rosso per far rimanere accanto a lei Shinichi.
  • Lamù: nei primi episodi di Lamù- Remember My Love, Shinobu racconta a Lamù la leggenda, mentre Chibi racconta la leggenda originale.
  • One Piece: la principessa pirata Boa Hancock dice di essere legata a Rubber con un filo rosso che non potrà tagliare.
  • Ranma ½: nell'episodio 83 Shampoo tenta di conquistare Ranma legandolo a sé con un filo rosso.
  • Toradora!: nell'episodio 12, la professoressa Yuri Koigabuko possiede un gomitolo di filo rosso che durante una recita, sul palco, minacciano di tagliare. 
Dorama:
  • Akai Ito: prende il nome dalla leggenda e narra le vicissitudini di una giovane coppia.
Non sono sicuramente tutte, ma quelli più conosciuti.



domenica 21 settembre 2014

Sailor Moon - prima serie

Ehilà, gente!
 Come detto, il blog viene aggiornato comunque! Quindi ecco la mia recensione su un grande classico: Sailor Moon!


 Trama:
 Usagi Tsukino (Bunny nella versione italiana) è una normale quattordicenne, pigra, molto golosa  e piagnucolona. La sua vita cambia quando, un giorno, salva una gattina nera da un gruppo di ragazzini. La sera stessa, la gatta le si presenta entrando dalla finestra di camera sua, le dice di chiamarsi Luna e le regala una spilla. Questo oggetto conferisce a Usagi il potere di trasformarsi in Sailor Moon, la guerriera dell'Amore e della Giustizia protetta dalla Luna, indossando la Sailor fuku . Il suo compito, le spiega la gatta, sarà quello di difendere gli abitanti della Terra  dai continui attacchi del Dark Kingdom, nonché di ritrovare le sue compagne per rintracciare la misteriosa "Principessa della Luna".
Alla ragazza si uniranno poi la timida e studiosa Amy Mizuno, Sailor Mercury, la scontrosa sacerdotessa Rei Hino (Rea nella versione italiana), Sailor Mars, la forzuta ma gentile  Makoto Kino (Morea), Sailor Jupiter, e la  bella Minako Aino, Sailor Venus. Ad aiutare le guerriere Sailor si aggiungerà anche il misterioso eroe in smoking, Tuxedo Kamen (Milord) cioè lo studente universitario Mamoru Chiba (Marzio).Verso il finale della serie, Usagi si rivelerà essere proprio la reincarnazione di Princess Serenity, la  principessa del regno della Luna Silver Millennium, mentre Mamoru il suo amato compagno e principe della Terra, Prince Endymion.
 Sailor Mercury, Sailor Mars, Sailor Jupiter e Sailor Venus proteggevano Princess Serenity, ma l'attacco di Queen Metaria e Queen Beryl, sovrane del Dark Kingdom, che sobillarono i terrestri contro gli abitanti della Luna, hanno causato la morte della principessa, quella del principe e delle guerriere Sailor, nonché la distruzione di Silver Millennium.
Per permettere loro di rinascere in tempi più felici, la madre di Serenity, Queen Serenity, si è sacrificata sfruttando i poteri del Cristallo d'Argento Illusorio; prima di morire, ha anche ibernato i gatti Luna e Artemis, affidando loro il compito di rintracciare in futuro la principessa e di consegnarle lo scettro "Moon Stick" nel caso del risveglio di Metaria. Una volta risvegliati, Luna e Artemis hanno quindi rintracciato le guerriere Sailor risvegliandone i poteri per proteggere la Terra e la principessa dal ritorno dei nemici.
Tutte le Sailor tranne ovviamente la protagonista muoriono nella battaglia finale contro Metaria, ma vengono risuscitate e dimenticano l'accaduto. Artemis è un po' triste, ma Luna lo consola commentando qualcosa del tipo "...Si incontreranno di nuovo e faranno nuovamente amicizia, e  vivranno una vita normale."
Fino alla seconda serie, poi si riparte!


Recensione: Parliamo un po' di Usagi, la protagonista, che bene o male è conosciuta da tutti.

E' un personaggio in cui chiunque di noi si può rivedere:  è goffa e pigra, ma anche ottimista e sempre allegra, e grazie alle battaglie sostenute diventa pian piano sempre più coraggiosa e un po' meno piagnucolona.
Usagi è una ragazza dal cuore d'oro, che crede nell'amore e nei buoni sentimenti e grazie a questa sua bontà d'animo riuscirà a salvare il mondo parecchie volte....insomma, ci insegna davvero ad essere un po' migliori e a credere sempre in noi stesse e negli altri.
Okay, a volte il suo buonismo la fa sembrare un po' troppo sdolcinata, ma comunque è un buon personaggio, che cresce e matura lungo tutta la serie.  
Comunque sia, tutti i personaggi hanno il loro spazio nella serie, a seconda la loro importanza ed il loro perchè, la serie mescola combattimenti e amore, risate e lacrime (specialmente nell'ultima parte, quando le Sailor muoiono...ma poi ritornano in vita, state tranquilli!).
La differenza di tratto tra le due serie
 cattivi lasciano un po' a desiderare, ma per il resto l'anime è ben fatto, personalmente trovo  i disegni molto morbidi e particolareggiati e l'animazione senza scatti.
  Una pecca sicuramente è la lunghezza dell'anime; solo certi episodi sono davvero importanti, la maggioranza sono solo "filler" : cioè aggiunte per allungare il brodo, e diciamocelo, sono davvero noiose, visti tre-quattro episodi del genere ci si stufa.
Fortunatamente, nella nuova serie animata "Sailor Moon Crystal", questi filler sono stati tolti e la trama è molto più vicina all'originale del manga.

Quindi, vi consiglierei di dare un'occhiatina prima alla vecchia serie, più facilmente reperibile, e poi anche a quella nuova che sta uscendo in questi giorni (su YouTube si trova già il trailer sottotitolato in italiano).
 E allora...buona visione!



venerdì 19 settembre 2014

Tanabata (七夕)


Ehilà ragazzuoli, come state? Come ve la passate?Vi siete riabituati alla scuola?
Oggi per la nostra rubrichina carina-carina -anche piuttosto lentina- volevo parlarvi di un'altra festività piuttosto importante e famosa in Giappone, parlo del Tanabata (七夕).
E' una festa le cui origini risalgono ad una leggenda, romantica e struggente allo stesso tempo, infatti questa festa celebra il ricongiungimento delle stelle Vega e Altair, visibili nel cielo giapponese solo il 7 giugno:

Si narra che...


Anticamente sulle sponde del Fiume Celeste (Via Lattea) viveva il sovrano di tutti gli dei e imperatore del cielo, Tentei, la cui figlia Orihime (Vega) passava le giornate a tessere e cucire stoffe e vestiti regali per le divinità.
Lavorava talmente tanto che non aveva neppure il tempo di pensare a se stessa e ai propri interessi. Giunta all'età adulta però, il padre mosso da pietà, poiché alla figlia non era mai stato concesso altro che lavorare il fuso, le scelse un marito: era un giovane mandriano, di nome Hikoboshi (Altair), anch'egli un gran lavoratore, la cui attività consisteva nel far pascolare buoi attraverso le sponde del Fiume Celeste.
Per i due giovani fu amore a prima vista. Essi si innamorarono follemente l’uno dell’altra ed erano talmente felici che, presi dall’amore e dalla passione, trascorrevano ogni giornata insieme, dimenticandosi di tutto il resto, anche dei loro doveri. Di conseguenza, Orihime non tesseva più la sua tela, lasciando gli dei senza abiti, e i buoi di Hikoboshi vagavano senza controllo per tutto il cielo. Questo scatenò la rabbia di Tentei, che non poteva tollerare questa situazione e, per porvi rimedio, fu costretto a punire severamente i due sposi. Orihime e Hikoboshi furono separati ai due lati del Fiume Celeste -quindi della Via Lattea-   e costretti a tornare ai loro doveri.
La principessa era disperata, non poteva vivere senza il suo amato e continuava piangere ininterrottamente. Tentei, commosso dalle lacrime della figlia, consentì allora che i due si potessero incontrare, ma solamente una volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese. Da allora, uno stormo di gazze giunge ogni anno, ed esse creano un ponte con le loro ali, cosicché Orihime possa attraversare il Fiume Celeste e riabbracciare il suo tanto amato Hikoboshi.

Durante il tanabata, nelle città giapponesi vengono organizzate delle lunghe file di bancarelle, di dolciumi, come le mele candite, ma anche di altri cibi ad esempio gli takoyaki -sono delle polpette all'interno delle quali si mette del polipo- ma ci sono anche tante bancarelle di giochi, o posti dove vendono le tipiche maschere giapponesi, con kami o demoni.
Le ragazze -meno spesso anche i ragazzi- indossano degli yukata -versione estiva del kimono,tipico costume giapponese- i sandali di legno -che molto spesso fanno cadere le malcapitate o creano piccole ferite- e si fanno delle acconciature particolari con i fiori.
Il 7 giugno, inoltre vengono scritti dei desideri o preghiere, a volte sotto forma di poesia sui Tanzaku (短冊) :strisce di carta colorata (che simboleggiano i fili intrecciati da Orihime) e appesi su rami di bambù.
In giro per le strade vengono appese lanterne di carta ,gli zen-washi .
Il bambù viene considerato il simbolo del Tanabata, a volte si possono vederne dei rami ornare gli usci delle case, mentre in alcune regione ne vengono fatte galleggiare le foglie insieme a lanterne di carta, sui fiumi...
- e con questa bellissima e romantica (?) immagine ,vi lascio...-

Ci si scrive, kisu kisu :3 






martedì 16 settembre 2014

Nello zaino...


Ciao!
Oggi, con questo ultimo post vogliamo elencare le cose che secondo noi ci devono sempre essere nella nostra cartella (o almeno sarebbe bene avere) :

  • Diario
  • Libri di scuola
  • Quaderno a righe
  • Quaderno a quadretti
  • Taccuino o quadernino (per appunti)
  • Salviette umidificate
  • Chiavi di casa (se no poi chi rientra?)
  • Portafoglio
  • Astuccio
  • Astuccio con ricambi 
  • Burro cacao
  • Merenda
  • Cellulare
  • Acqua
  • Calcolatrice
  • Righello
  • Quaderno ad anelli
  • Divisori per quaderno ad anelli
  • Ombrello
  • Libro da leggere per le ore buche
  • Compasso ben appuntito (in caso di bisogno, da usare anche come arma di difesa)
  • Caramelle o chewing-gum
  • Schemi e mappe per ripassare fino all'ultimo minuto
 Con quest'ultimo consiglio, speriamo di eservi state d'aiuto e vi salutiamo. La scuola è iniziata anche per noi e probabilmente per un po' non ci saranno aggiornamenti. Ma non temete!
Noi continueremo a recensire, anche se più sporadicamente; e ci teniamo a sottolineare che le rubriche non andranno in "vacanza" ma continueranno ad essere aggiornate regolarmente (specialmente l'ultima, Viaggio verso il Sol Levante, Weekly life e What? che d'ora in avanti sarà a cadenza mensile).
A presto...e buon anno scolastico a tutti!

                                                                      Lila, Red Eyes e Aghea


sabato 13 settembre 2014

Ouran High School Host Club



Finalmente la recensione con l'altra serie anime che mi rimaneva da fare , stavolta vi presento l' anime (ma anche manga, che ho letto in parte) shojo, ma anche reverse harem.. -il genere reverse harem tratta di anime romantici con una sola ragazza e più ragazzi che le vanno dietro, quindi esattamente il contrario del genere harem- 

Trama Host Club: 


primo volume del manga
Se ti trovi al liceo Ouran e vai nell’aula di musica n° 3, aprendo la porta troverai… sei bellissimi ragazzi in posa plastica pronti a soddisfare i tuoi desideri! Club di tennis? Fotografia? Cinema? Tutti passatempi da plebei. Per i sei ragazzi straricchi del liceo Ouran c’è solo un modo veramente degno per trascorrere il loro (molto) tempo libero: intrattenere le ragazze con un Host Club! Utilizzando avanzatissime tecniche segrete di seduzione di comprovata efficacia, dedicano le giornate alla loro sacra missione: donare emozioni al sesso femminile. Un giorno Haruhi Fujioka, la protagonista, capita per sbaglio nella loro sede e rompe un vaso costosissimo. Nessun problema: per ripagarlo, basterà che partecipi alle attività del club. A causa dei capelli corti e degli occhiali, i ragazzi non si sono accorti che lei è una donna, ma probabilmente per loro non ha la minima importanza, compreso il fatto che lei non sia assolutamente intenzionata a diventare un gigolo! (trama presa dal sito dell'editore italiano, Panini Comics- tralasciando il termine "gigolo" che hanno usato (perché assolutamente non fanno gli gigolo), la panini comics ha dato il meglio di se per la trama-


Da sinistra: Honey-senpai; i gemelli Hikaru e Kaoru;Tamaki; Mori-senpai; Haruhi e Kyoya
Recensione: 


Un'anime degno di rispetto, Hatori Bisko,  -che io stimo con tutta l'anima-, ha fatto un lavoro straordinario, miscelando nel suo bel pentolone comicità ,divertimento e quel pizzico di amore che ogni tanto ci vuole nella vita di ogni ragazza. Ha creato personaggi davvero fantastici, che magari hanno le solite basi (il principe, il piccoletto - anche se preferisco dire shota-) ma dando una vera e propria svolta alla normalità. Basti pensare alla protagonista,davvero unica, dove la trovi una ragazza così apatica, che si disinteressa completamente della sua femminilità e che lavora come host, in shojo per giunta!
E' ciò che serve per tirare su il morale, perché non ha le solite scenette comiche che ormai conoscono anche i muri, ma fanno davvero  ridere.
- davvero il miglior shojo che io abbia letto o visto, perché qui abbiamo l'originalità -
(nell'immagine su "honey" è solo il soprannome, in realtà si chiama Haninozuka Mitsukuni ((cavoli se adoro la pronuncia del suo nome >///<))  )




Ci si scrive, kisu kisu :3









venerdì 12 settembre 2014

Hanako-san, lo spettro dei bagni della scuola!


La rubrica: "Viaggio verso il sol levante"


Non è insolito per le scuole giapponesi avere i bagni sempre occupati da una ragazza misteriosa, conosciuta come "Toire no Hanako-san" ("Hanako-san del bagno"), una sorta di Mirtilla Malcontenta di Harry Potter in salsa wasabi  giapponese.
E' frequentemente chiusa nel terzo box del bagno del terzo piano, ma il suo nascondiglio preferito può cambiare da scuola a scuola.

domenica 7 settembre 2014

Ascolta il mio cuore

Buongiorno gente, oggi vi presento un libro che mi è piaciuto molto,  Ascolta il mio cuore di  Bianca Pitzorno.
Ambientato in una piccola città della Sardegna  durante l'anno scolastico 1949-1950, narra le avventure di Prisca, Elisa e Rosalba, allieve nella classe IV D della scuola Sant'Eufemia ed in lotta contro la nuova, terribile, insegnante Argia Sforza.
Il libro è suddiviso in dieci capitoli, ognuno rappresentante un mese dell'anno scolastico, a loro volta divisi in capitoli più piccoli.


Trama:
Il libro narra le avventure & disavventure delle due amiche del cuore Elisa e Prisca, più Rosalba (anche lei  amica delle protagoniste) che si ritrovano la terribile signora Argia Sforza come insegnate. La donna, infatti,  dimostra di avere "due facce", servile e leccapiedi con le figlie dei ricchi e dei potenti, e severissima e insopportabilele con le  due bambine povere e ripetenti Adelaide Guzzòn e Iolanda Repovik. 
Le due amiche tenteranno in tutti i modi prima di aiutare le due sfortunate bambine (che verranno comunque allontanate dalla classe), poi di  farla pagare cara alla maestra con il  "Piano Carneficina".

Recensione:
 I personaggi sono la vera forza di questo romanzo, non troppi nè troppo pochi; assieme algli intrecci della storia. Le protagoniste, le loro famiglie, le compagne di classe; sono tutti molto caratterizzati, hanno le loro passioni e i loro amori, e spesso incuriosiscono i lettori con le loro stranezze, i vizi e le virtù tutte loro, risultando pazzeschi ma comunque credibili.
Poi, come detto, la storia: i destini delle tre amiche s'intrecciano con quelli di altre persone, comunque legate a loro o alla scuola, e gli stessi personaggi mostrano lati diversi  a seconda del progredire della storia, fino al colpo di scena finale...
Leggendo questo libro, ho capito che è sinonimo di grande bravura saper creare molti personaggi riconoscibili e  ben diversi tra di loro, ma lo è ancora di più riuscire ad allestire tutta una storia su una decina di personaggi principali (più ovviamente le comparse, sempre ben presenti).
Personalmente, ho davvero aprezzato e  un po' mi hanno stupito i temi di Prisca alla fine di ogni capitolo, storie brevi slegate tra loro ed esterne alla storia vera e propria ma comunque molto graziose e utili per "dividere" e per staccare la mente dalla trama principale.

Comunque sia, è una bella occasione per vedere com'era la scuola a quell'epoca, con i suoi pregi e i suoi difetti, e per confrontarla con quella di oggi....credo sia un libro che merita di essere letto.



venerdì 5 settembre 2014

Nelle scuole, in divisa



Eccoci di nuovo questo venerdì per approfondire il post della scorsa settimana.

In Giappone sono state introdotte le divise nel diciannovesimo secolo e oggi sono usate in quasi ogni istituto, sia pubbliche che private.
In molte scuole elementari le divise non sono obbligatorie ma nelle scuole elementari dove sono richieste i maschi né indossano una composta da camicia bianca con calzoncini, quelle femminili invece includono una gonna plissettata grigia e una blusa bianca. Entrambi sia maschi che femmine generalmente portano dei capelli in colori sgargianti per prevenire gli incidenti stradali.
Per entrambi i sessi le divise sono obbligatorie e gli studenti devono indossarle seguendo rigide regole di comportamento. Di solito c’è una divisa per la stagione estiva e una per quella invernale. In Giappone possiamo trovare stili, colori e accoppiamenti diversi, ognuno caratterizza la scuola a cui si appartiene.
DIVISE TRADIZIONALI FEMMINILI


Per le ragazze il serafuku ossia “sailor fuku”, una parola composta per metà dall’inglese “sailor” (marinaio) e per metà dal kanji “fuku” che vuol dire abito.
E’ lo stile comunemente usato per le uniformi femminili nelle scuole medie e superiori e occasionalmente anche nelle scuole elementari. La divisa scolastica giapponese prende spunto dalle divise dei marinai americani arrivati nel paese del Sol Levante nel 1800. Sono state introdotte come uniformi nel 1921 dalla principale università di Fukuoka.Queste uniformi generalmente si compongono di una blusa a cui è cucito un colletto in stile marinaresco e di una gonna plissettata. Ci sono poi le varianti stagionali per le estati e per l’inverno: il tessuto e la lunghezza delle maniche sono regolati conseguentemente alle stagioni. Un nastro è legato sul davanti e allacciato per mezzo di un cappio alla blusa. Esistono molte varianti sul nastro che includono cravatte, ferma cravatte, e fiocchi. I colori più comuni per le divise sono blu scuro, bianco, grigio, verde chiaro e nero.
Scarpe, calze e altri accessori sono talvolta parte integrante dell’uniforme. La calze sono tipicamente scure o bianche, le scarpe sono generalmente i mocassini neri o marroni, non sono invece parte integrante dell’uniforme i loose socks che sono un infrazione alle regole di alcuni istituti e sono indossati dalle ragazze più alla moda.
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DIVISE TRADIZIONALI MASCHILI

Quella dei ragazzi invece si chiama gakuseifuku, o “tsume-eri “. Il nome deriva da “gaku” che significa studente o studio e “ran” che invece significa Olanda, ma che in passato veniva utilizzato per designare l’Occidente in generale, il modello è stato preso dagli eserciti francesi e prussiani apparsi alla fine del 1800.
La giacche normalmente sono blu scuro o nero e vengono abbottonate fino al colletto, i bottoni sono solitamente decorati con lo stemma della scuola mentre i pantaloni sono lunghi alle ginocchia e in tinta unita generalmente blu o neri e indossati con la cintura.
I ragazzi con le uniformi usano scarpe de tennis e mocassini. Alcune scuole richiedono anche che si porti un capello abbinato, generalmente nero, ma ora è un uso poco comune il capello infatti faceva parte delle divise tradizionali. Certi istituti poi richiedono anche che si indossi la spilla con la stemma della classe o della scuola sul colletto della divisa. realtà.
Il secondo bottone della divisa a partire dall’alto viene regalato dallo studente che la indossa alla ragazza amata e questo gesto viene considerato come una confessione. Questo perché il secondo bottone è quello più vicino al cuore e dovrebbe contenere tutte le emozioni dei tre anni di frequenza scolastica. Questa non è una tradizione popolare ma un gesto copiato da una scena del romanzo di Daijjun Takeda.
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ALTRI TIPI DI DIVISE

Oltre alle uniformi in questo stile, tradizionale, molte scuole sono passate a uno stile più occidentale; basato sullo stile delle divise delle scuole cattoliche inglesi e americane.
Queste uniformi sono composte:
- da una camicia bianca, una cravatta, una giacca con lo stemma della scuola e da pantaloni lunghi spesso di colore diverso dalla giacca per i ragazzi.
- le ragazze invece portano una blusa bianca con un blazer con lo stemma della scuola, la cravatta e la gonna scozzese.
Aldilà del tipo di uniforme che ogni specifica scuola assegna ai suoi studenti, tutte le scuole hanno l’uniforme estiva (che consiste in camicia a maniche corte e pantaloni per i maschi, cravatta e blusa con gonna scozzese meno pesanti per le femmine) e un uniforme sportiva (composta da canadese in poliestere per i mesi invernali e pantaloncini con maglietta per quelli estivi).
TRASGRESSIONE
Le varie scuole si riconoscono per le loro particolari divise.

Attenzione pero’ variare un po’ la divisa scolastica è sinonimo di maleducazione e di teppismo, e gli studenti che amano trasgredire molto spesso modificano il loro look. Le uniformi vengono spesso modificate dalle studentesse come mezzo per manifestare la propria individualità, le modifiche comprendono l’accorciamento o allungamento delle gonne, la rimozione dei fiocchi e l’uso di collane che vengono poi nascoste sotto i colletti, o portano i calzettoni bianchi chiamati loose socks arrotolati sulle caviglie Gli studenti maschi invece come segno di distinzione portano le giacche sbottonate e la camicie fuori dai pantaloni lungo i fianchi e non portano la cravatta
Sono considerate gravi infrazioni al regolamento scolastico che talvolta prescrive anche un determinato modo di portare i capelli, il tipo di scarpe e il tipo di cartelle anche se queste particolari regole vengono seguite generalmente solo in occasioni speciali come le cerimonie di inizio e fine trimestre e il giorno delle foto.
Alcune scuole non hanno gli spogliatogli separati per maschi e femmine o né sono del tutto sprovviste quindi gli studenti si devono cambiare in classe per le attività sportive col risultato che devono indossare le divise sportive sotto le uniformi regolari.
LOOSE SOCKS o RUZU SOKKUSU

I loose socks, chiamati anche ruzu sokkusu dai giapponesi, sono un tipo di calze che è molto popolare fra le ragazze giapponesi delle scuole superiori.
In Giappone sono stati adottati come un accessorio alla moda e anche se è vietato dai regolamenti scolastici indossarli con le uniformi, dopo un periodo di grande popolarità hanno definitivamente messo radici fra gli accessori più alla moda fra le teenager giapponesi.
Sono indossati soprattutto dalle ragazze delle scuole superiori e molto meno da quelle delle altre età, infatti i loose socks vengono associati alle scuole superiori. Anche se vengono talvolta portati anche con le uniformi delle scuole medie ed elementari, sono portati quasi esclusivamente dalle ragazze fra i 12-18 anni, e già a partire dal 2002 sono diventati meno alla moda.
Solitamente sono di colore bianco benché esistano anche quelli neri, azzurri e blu scuro. I loose socks sono più grandi delle calze normali e si indossano allungandoli e ripiegandoli su stessi. Si indossano all’altezza del ginocchio e rimangono su grazie a uno speciale adesivo.
Assomigliano a degli scaldamuscoli ma a differenza di questi ultimi i loose socks avvolgono anche il piede.
Questi calzini si indossano oltre che con le uniformi, abbinati a minigonne e mocassini.

(http://www.ilbazardimari.net/)






giovedì 4 settembre 2014

Ricette!



Ciao, oggi un post “mangereccio” : ecco alcuni consigli per preparare deliziose merende da metà mattina. Let’s go!
Ricette:
1     -Panino con mascarpone e noci
2         -Panino con salsa al salmone
3         -Panino con “salsa greca” al cetriolo/alle olive /ai capperi
4   
Come vedete, parlo di un grande classico, i panini. In questo post vi insegnerò alcune di imbottiture un po’ diverse dal solito…ma andiamo con ordine!

1-Il panino con mascarpone e noci  è molto facile da fare: spalmate del mascarpone (o del formaggio morbido tipo Philadelpia) come base, poi mettete i gherigli delle noci.
E’ molto energetico ma un po’ pesante e calorico, quindi io lo consiglierei magari per una gita, quando si hanno bisogno di molte energie.

2-Panino con salsa al salmone (volendo, lo si può sostituire con il prosciutto, che ha meno grassi). Per preparare la salsa: mettete nel frullatore/mixer le fette di salmone o di prosciutto con due-tre cucchiai di latte e frullate fino ad ottenere una purea omogenea, quindi aggiungete un paio di cucchiai di maionese, che potrete spalmare al momento o lasciarlo in frigo per farlo indurire.

3-Panino alla salsa greca (versione ‘con cetrioli’, che volendo si possono sostituire con capperi, olive o quello che vi piace di più); l’imbottitura in questione è ispirata alla salsa “Tzatziki”, ma è più semplice e ha meno ingredienti:
Si toglie la buccia del cetriolo con un coltello o un pelapatate e si gratta su una comune grattugia posta sopra una pentola in modo che “l’acqua” contenuta nei cetrioli spurghi. Si mescola il tutto con dello yogurt greco, che si può trovare nei supermercati  (possibilmente di pecora). In seguito, a piacere, va aggiunto l’ aglio, che di solito io taglio a scaglie finissime e poi mescolo nello yugurt greco ma che voi potete mettere come preferite.
Girando per il web si trovano tantissime varianti; ma io vi consiglio questa che faccio regolarmente in casa e che mi piace molto.
Un piccolo accorgimento: fate il panino la sera prima o la mattina stessa, in modo da mangiarlo il più presto possibile, perché questa salsa fa ammorbidire molto il pane…potreste ritrovarvi con una specie di purè di yugurt, cetrioli e pane!
E detto questo, vi ricordo che fare merenda a metà mattina è importante, specialmente per chi non fa colazione (bruttissima e insalubre abitudine, da perdere il prima possibile! >.<)
Spero che queste ricette vi piacciano…. E buon appetito a tutti!








martedì 2 settembre 2014

Personalizza!



Ciao,
come vanno questi ultimi giorni di vacanza?
Oggi voglio parlare di decorazione, più in particolare come personalizzare i propri diari e quaderni e renderli unici.
Perché, si sa molte volte non ci rappresentano e si vuole fare qualcosa, ma non si sa mai cosa, quindi iniziamo...














Spero proprio che come me ne' create qualcuno perché mi sembrano belle idee.