domenica 5 gennaio 2014

Lo Hobbit : La desolazione di Smaug




Note : prima che qualcuno protesti, ci tengo a sottolinearlo :  io sono un’appassionata de ‘Lo Hobbit’, adoro sia Tolkien che il regista Peter Jackson, ma, in questa recensione, mi sono permessa di mettere in risalto il lato più comico del film. Non me ne vogliate male, è solo per sdrammatizzare!
Detto ciò, ecco la mia recensione, come sempre divisa in due parti. In rosso, i miei commenti di cui si poteva benissimo fare a meno, poi la recensione vera & propria.
Ah, un’ultima cosa…spoiler, tanti spoiler! Se dovete ancora vedere il filme non volete rovinarvi la sorpresa, saltate la prima parte (La trama)!

La trama
Il film inizia con un flashback in cui Gandalf  parla con Thorin,  e lo convince a partire per riscattare la città sotto la Montagna.
12 mesi dopo (subito dopo gli eventi del primo film), Bilbo, accompagnato da Gandalf e da tutta l’allegra brigata dei 13 nani guidata da Thorin, sta ancora cercando di sfuggire al gruppo di orchi capitanati da Azog.
 Messi alle strette, Gandalf  ordina alla compagnia di rifugiarsi in una casa al confine delle Terre Selvagge, tacendo però sul fatto che essa è abitata da Beorn, l’ultimo muta-pelle, fino all’ultimo secondo, quando vengono quasi sbranati dal padrone di casa, a quanto pare non molto contento di avere ospiti.
E meno male che quello è  ‘un luogo sicuro’ !
  Beorn,  tornato in forma umana; dice di odiare i nani, ma di odiare di più gli orchi, quindi decide di aiutare la compagnia a fuggire da  Azog.
Il gruppo raggiunge il limitare di Bosco Atro, e Gandalf si ricorda improvvisamente del "Negromante" di Dol Guldur : infatti, deve  scoprire chi caspita è prima della fine del film, o sarà licenziato e sostituito da Silente.
Sotto questa terribile minaccia, Gandalf   abbandona in fretta e furia la compagnia, con la promessa di raggiungerla sulla soglia della Montagna Solitaria Certo, come no….
 Prima di partire, lo stregone  ricorda al gruppo di non lasciare mai il sentiero nella foresta, o sarà la fine, e Bilbo e i 13 nani si avventurano nella foresta. Ma, purtroppo, avendo dimenticato di controllare il meteo, trovano un nebbione che neanche qui in Val Padana, e manco a dirlo, si perdono.
Come se non bastasse, la compagnia è attaccata ed imprigionata da un gruppo di ragni giganti.
Bilbo, grazie all’ Anello,  riesce a liberarsi dalle ragnatele, a  uccidere alcuni ragni per mezzo di Pungolo, la sua spada, e a liberare i compagni. Finalmente i nostri eroi potranno riprendere il cammino, raggiungere Smaug e farsi arrostire per bene….e invece no!
Con un’entrata in scena degna di Indiana Jones, arriva  Legolas, più di una decina di altri elfi e Tauriel  (un’ elfa inventata  per il film). In quattro e quattr’ otto i nani vengono imprigionati nelle celle sotterranee del palazzo del re. Bilbo utilizza nuovamente l'anello e riesce ad intrufolarsi anch'egli nel regno di Thranduil. Quest'ultimo offre il suo aiuto a Thorin, in cambio di alcune gemme presenti nella montagna, ma quello rifiuta e ai nani si prospetta un’amena vacanza di 10 000  anni nelle celle sotterranee del castello.
Nel frattempo, a Dol Guldur,  Azog, non potendo allontanarsi dalla fortezza causa ordini del Grande Capo, manda Bolg ad ammazzare  Thorin e dei suoi compagni.
Durante la prigionia, il nano Kìli e l’elfa Tauriel ‘fanno amicizia’, (ovvero si prendono una maxi-cotta l’uno per l’altra) e  Bilbo, finalmente,  si rende utile trovando  il modo di 
 liberarli tutti: fuggire per mezzo di alcuni barili buttandosi giù  per il fiume. Ma che bell’idea…
Bloccati da una chiusa, i nostri stanno per prenderle di santa ragione dagli elfi, quando Bolg e i suoi  si intromettono, sostenendo di avere la precedenza in quanto li stanno seguendo da mezzo film. Ovviamente gli elfi non sono d’accordo, e scoppia una mega rissa lungo il fiume. Legolas e Tauriel riescono a catturare  catturare uno degli orchi, mentre Bilbo e i nani tagliano la corda giù per il fiume, non prima però che Kìli abbia il suo momento di gloria facendosi infilzare da una freccia avvelenata, da parte degli orchi, sotto gli occhi della sua bella.
Mentre è intento a riposarsi, il gruppo viene beccato da Bard, un contrabbandiere di Pontelagolungo. Questo, dopo averli ‘spennati’  ben bene, accetta di trasportarli fino a Esgaroth, la città sul lago, e di fornire loro cibo e armi.
Gandalf, accompagnato da Radagast il Bruno, giunge nelle tombe dei Nove Nazgûl, e le trova vuote: essi sono stati  chiamati di urgenza  a Dol Guldur. 
Arrivata in città, la compagnia scopre che Bard è il discendente di Girion, un tizio che tentò di colpire il drago con l'unica cosa che potesse scalfirlo, ovvero alcune frecce nere. Queste frecce non ferirono il drago, ma riuscirono a rimuovere un piccolo pezzo della sua corazza, rendendolo vulnerabile. Grazie tante, i nani sono stati arrostiti lo stesso!
Ora, la grande balestra di Girion è posta su un campanile di Pontelagolungo. Mentre cercano di rubare alcune armi di ferro dall’ armeria della città, i nani vengono catturati e portati dal Governatore, e Thorin, per farsi liberare, promette al popolo grandi ricchezze, nel caso riescano ad uccidere il  drago. In quel momento Bard, finalmente, ha l’illuminazione : è  Thorin Scudodiquercia!
Perché di Thorin ce ne son così tanti, in giro…
Tenta di ricordare al Governatore che se i nani falliscono, rischiano di schiattare tutti, ma viene ignorato.
Nel mentre, Thranduil interroga e poi uccide l'orco catturato, poi decide di isolare il regno degli elfi per evitare problemi. Tauriel, temendo per la sorte di Kìli, lo dicevo io che sotto c’era del tenero, disubbidisce agli ordini e abbandona il Reame Boscoso in compagnia di Legolas, innamorato di lei.
Intanto a Dol Guldur, Gandalf  manda Radagast  da  Galadriel e combatte contro il Negromante, avendo la peggio e venendo imprigionato in una gabbietta per canarini.  
 Kìli e altri quattro rimangono a Pontelagolungo, mentre Bilbo, Thorin e gli altri  giungono alla porta segreta sulla montagna proprio nel Dì di Durin,  aprono la porta segreta ed entrano nella montagna. Thorin incarica Bilbo di trovare l'Arkengemma.
Com’è ovvio, Bilbo si avventura nella sala del tesoro di Erebor e nel giro di tre secondi e mezzo sveglia il drago Smaug, che lo riconosce come ladro e intende mangiarselo ben arrostito.  Avvertendo l'ira del drago, Thorin e i nani decidono di accorrere in aiuto di Bilbo, il quale ha trovato l'Arkengemma, ma non è chiaro se l'abbia presa o meno. 
A Pontelagolungo  Bard recupera una delle frecce nere e si dirige verso la balestra, con l'intento di eliminare Smaug, ma viene beccato dalle guardie  del Governatore e incarcerato. In quella, Bolg e i suoi orchi arrivano a far casino, ma vengono usati come puntaspilli  da Legolas e Tauriel, che cura Kìli per mezzo di un erba chiamata "Foglia di Re".  Legolas intanto combatte contro Bolg, che, dopo un breve scontro, si da alla fuga inseguito dall' incazzatissimo elfo, che  le ha prese di santa ragione e vuole vendicarsi.

Ed ora, la recensione vera e propria!
 Allora, da dove comincio? Dall’inizio, magari…
I paesaggi : tutte le scene all’aperto sono state girate in Nuova Zelanda, quindi spazio a montagne maestose, boschi inquietanti, fiumi e cascate scintillanti…il tutto esaltato da inquadrature perfette.
Quei luoghi sono a dir poco fantastici; sembra davvero di essere nelle Terre Selvagge, e sono ‘amalgamati’ davvero bene con gli sfondi realizzati al computer : memorabile il palazzo di Thranduil, come anche le gallerie sotterranee dei nani. 
Smaug  incarna la generale idea di 'drago', un bestione squamoso con ali, in grado di sputare fuoco, a cui però è stata aggiunta una fredda intelligenza umana : questo lo rende un’ avversario ben più temibile di un qualsiasi wiwern mosso solo dall’istinto animale.
Epica la scena in cui, volando a spirale, si leva di dosso tutto l’oro di cui è stato ricoperto : a mio parere, il film merita di essere visto anche solo per questa scena, e per le parole seguenti, ‘Io sono Fuoco, io sono Morte’. Ha un debole per le entrate in scena/frasi ad effetto…
 Poi : tutti si lamentano di Tauriel perché è un nuovo personaggio, inventato di sana pianta per il film. Sinceramente, non mi sembra giusto.
Insomma, ragionateci : tre ore di film senza neanche uno straccio di personaggio femminile mi sembrano un po’ troppe, un ‘tocco di donna’ ci vuole, diamine!
In fin dei conti, non mi pare un personaggio così fuori dal mondo di Tolkien: nome elfico con un significato  ( figlia di Bosco Atro)non campato in aria; brava a combattere ma non troppo, un carattere deciso e quasi umano, con la sua  testardaggine  e impulsività.
Anzi, da quando ha dimostrato di essere più interessata a Kili che a Legolas mi sta quasi simpatica…si vede tanto che mi piace Legolas, vero?
Due parole anche per questa parentesi beutifulliana : Lui, Lei & il Nano.
A  Legolas piace Tauriel, ma a lei piace Kili, che ricambia…non ricordano un po’ Romeo e Giulietta? Un’ amore impossibile, due popoli in guerra, gente che quasi  schiatta…
Io faccio il tifo per questa nuova coppia, che mi  sembra diversa dalle solite storie standart, e  mi piacerebbe vederla 'funzionare' , anche se, al momento, è molto difficile perché i loro popoli si odiano da millenni.
Comunque, la speranza è l’ultima a morire, no? *Una freccia avvelenata colpisce Speranza*  
Lo sapevo, non avrei dovuto dirlo…comunque sia, al prossimo film e
alla prossima recensione!                                        

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