giovedì 31 luglio 2014

La Trilogia delle Gemme - Recensione unica



Buongiorno ragazzuoli/e!
Lunedì parto, quindi, vi lascio con questa recensione in edizione limitata, tre in uno!, sulla Trilogia delle Gemme, composta da Red, Blue e Green di Kerstin Gier, pubblicati a partire dal  2011 in Italia dalla casa editrice Corbaccio. E gira, è l'ora delle Mary Sue!

Riassunto della trama:
Gwendolyn Shepherd vive in una famiglia nobile e facoltosa, nella quale si tramanda il gene che permette di viaggiare nel tempo. La ragazza aspetta, come del resto tutti gli altri,  il primo salto nel tempo della sua perfetta cugina Charlotte, quando invece è lei a ritrovarsi nel passato. La sua famiglia viene così a sapere che ogni previsione precedentemente fatta si è dimostrata sbagliata e che la dodicesima viaggiatrice è in realtà Gwendolyn. La ragazza viene così iniziata alla “setta” segreta dei Guardiani, la cui sede si trova a Temple, che si occupa di proteggere i dodici viaggiatori. Nati ognuno in un'epoca diversa, la missione dei viaggiatori è completare il cronografo, (una specie di grosso orologio) che permette di gestire i salti nel tempo, con il sangue di tutti e dodici. Tra i viaggiatori, Gwen conosce l’ affascinante Gideon de Villiers, che le rapisce il cuore fin dall'inizio proprio per la sua bellezza. Poiché Gwen è l'ultima viaggiatrice, il suo sangue dovrebbe chiudere il cerchio magico il cui completamento rappresenta un mistero ancora irrisolto; secondo gli scritti del Conte di Saint Germain ciò porterà alla creazione della pietra filosofale e salverà l’umanità dalle malattie e dalla morte. Tuttavia la coppia di viaggiatori che ha preceduto Gwendolyn e Gideon, Lucy Montrose e Paul de Villiers, ha rubato il primo cronografo, completo del sangue di tutti i viaggiatori a loro precedenti, rifugiandosi nel passato per impedire la chiusura del cerchio.
Quindi ai nostri eroi viene lasciato il compito di completare il secondo cronografo con il sangue dei quattro viaggiatori mancanti, tra i quali ci sono anche Lucy e Paul.
Ma chi è il “cattivo” della situazione? Il Conte, di cui  Gwendolyn, messa in allerta dalla madre Grace, non si fida? O, come tutti sostengono, i fidanzatini Paul e Lucy?

Recensione:

Ma come, direte voi, tutta la trama di una trilogia in poche righe?
Beh, rispondo io, questa è la trama del primo libro, ma è anche il riassunto “di rito” che si trova dietro ogni benedetta copertina. Se la storia va avanti, perché lasciano pressochè sempre lo stesso riassunto, limitandosi a cambiare l’ordine delle parole?
Ma lasciamo perdere il mio odio per gli pseudo-riassunti, va, e concentriamoci.
Detta così, la storia sembra abbastanza leggera e fattibile, i viaggi nel tempo, l’amore, le avventure, la cuginetta blutta e cattiva nata apposta per rovinare l’esistenza alla poooovera protagonista, l’unica in tutta la famiglia ad avere i capelli neri invece che  rossi (e gli occhi azzurri, eh!). Inoltre, nonostante sia tinta cadavere, ogni tre per due qualcuno le fa un complimento. Ma che strano, sembra una Mry Sue mora...
E invece no.
I primi due libri, per me, sono stati un’agonia: troppo, troppo lenti! Sarà stato che nel frattempo leggevo anche “Artemis Fowl: l’incidente artico” di Eoin Colfer, che è frizzante e adrenalinico, ma di ‘sti due, a mio parere, se ne poteva fare benissimo uno.

Red: per dire alla propria famiglia “Ragazzi, guardate che nel tempo sono io a saltare come un canguro, non l’altra!” un terzo del libro.  Per le spiegazioni sulla loggia eccetera eccetera, un altro 1/3, e per preparare! due benedettissimi viaggi nel tempo, il restante. Per tutto il resto, c’è MasterCard…
Ah, i salti veri e propri durano pochino, in confronto a tutto il resto.

Blue: per tentare di liberarsi del demone-doccione Xemerius, tra una cosa e l’altra, quasi 16 pagine. Contate. Il resto, tutte romanticherie da voltastomaco. Vi dico solo questo…

 Green: dopo averci abituati a cotanta lentezza, un “Via subito, devo iniziare un’altra trilogia sulle porte*, eh! Non ho mica tempo da perdere, eh!” (Tradotto:  tutto molto più veloce e un po’  più  incasinato).

Non dico che sia tutto un male, i viaggi nel tempo sono particolareggiati  e molto curati, però certe cose sono da  schiaffarsi una mano sul viso/prendere a testate il muro/andare dall’Autrice e prenderla ad astucciate (?).
Il professor Whitman, considerato lo strafigo più figo da tutti, osannato come “troppo bello per essere un’insegnante” e pure presunto modello….paragonato ad uno scoiattolo da Leslie.
Gwen, da brava Mary Sue mora, legge tantissimo ma Charlotte non le crede, e allora ecco che ci presenta un metodo infallibile per “far vedere al mondo che leggo” : sciorinare liste interminabili di nomi astrusi (cit. da Blue : …più il nome dell’autore suona esotico e straniero, meglio è!) e mettersi a filosofeggiare su libri di cui  magari non ha mai visto neanche la copertina.


Poi, aspettate! Per fare vedere che lei è una come noi, è l’eroina di tutti i giorni e bla-bla-bla, viene sempre presa in giro e viene considerata pazza.
Ci credo io, se ad ogni pranzo a scuola tuffi la cravatta della divisa in un cibo/bevanda random o ti spiaccichi qualcosa addosso e se ti metti a parlare cogli spettri!
Sì, perché lei da quando è nata ha sempre visto e potuto parlare con spettri e demoni-doccioni, e non ha mai cercato di nasconderlo (come detto, parla col fantasma della scuola, invisibile a tutti gli altri, quando c’è un sacco di gente in giro.), quando le dicono “Hai il potere del corvo” lei non ci pensa neppure! E’ Leslie, la sua migliore amica, a dirglielo dopo un pezzo nel secondo libro!
In definitiva, il colpo di scena è uno solo alla fine, per il resto era un po’ prevedibile, l’autrice ha seminato un po’ troppi indizi secondo me.
Credo che i personaggi secondari (Non quelli della loggia, sono dei polpettoni!) siano quelli migliori; Xemerius (oh, grazie, grazie, grazie di esistere!) Leslie (secondo me, avrebbe meritato di essere lei la protagonista) il maggiordomo Mr  Bernhard (Ciò dimostra che il colpevole non è sempre il maggiordomo!), Madame Rossini, la costumista (che anche se si spaccia per francese, per me è italiana U.U) e i compagni di classe Cynthia e Gordon che sinceramente trovo simpatici.
In definitiva: no, non mi è piaciuto per niente, ma ormai che l’avevo iniziato ho deciso di finirlo.
Mai più!

*Sì, la sua nuova opera (sempre 3 volumi, a che ho sentito dire) è Silver, sui sogni e sulle porte.
No, non  fate domande, è meglio.

                                                                                        

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